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Il Trentino Alto-Adige, è una Regione situata nel Nord dell'Italia ed ospita, a sud, anche il Basso Sarca: questo è luogo particolarissimo situato quasi a 46° di latitudine nord ma con un clima favorevolissimo influenzato dal grande bacino del Lago di Garda e protetto dalle montagne che lo circondano che raggiungono anche più di 2000 mt di elevazione.
Il Trentino Alto Adige, Regione situata nel nord-est dell'Italia, è formato da due Province: Trento e Bolzano. La Provincia di Trento è, a sua volta, suddivisa nelle Comunità che dall'anno 2011 hanno sostituito i Comprensori. La Comunità Alto Garda e Ledro comprende sette Comuni; sei sono i Comuni dell'Alto Garda (Arco, Drena, Dro, Nago-Torbole, Riva del Garda e Tenno) ed uno è il Comune di Ledro che raggruppa i vecchi Comuni della Valle di Ledro (Bezzecca, Concei, Molina di Ledro, Pieve di Ledro, Tiarno di Sopra e Tiarno di Sotto).
La Comunità occupa la parte meridionale del Trentino: si estende fra la Valle del Chiese (W), la Valle dell'Adige (E), le Giudicarie Esteriori e la Valle di Cavedine (N), e comprende la riviera settentrionale del Benaco, la piana del Sommolago, la Valle del Basso Sarca e la Valle di Ledro. È limitato dai crinali di alte montagne e dalle acque della parte settentrionale del Lago di Garda. Confina a sud-est con la Regione Veneto (Provincia di Verona), a sud-ovest con la Regione Lombardia (Provincia di Brescia), ad est con la Comunità della Vallagarina, ad ovest con la Comunità delle Giudicarie e a nord con la Comunità della Valle dei Laghi. È caratterizzato da notevoli diversità climatiche determinate da rapidissime elevazioni, che vanno dai 65 metri s.l.m. di Torbole ai 2.078 metri s.l.m. dell'Altissimo; dai 91 metri s.l.m. di Arco ai 2.058 metri s.l.m. dello Stivo; dai 65 metri s.l.m. di Riva del Garda ai 1.297 metri s.l.m. della Cima Dazi e ai 2.153 metri s.l.m. del Toffino.
L'esposizione solare nel Basso Sarca è ottima; infatti la barriera alpina protegge il Basso Sarca dalle correnti fredde settentrionali. Il clima gardesano è mediterraneo e di conseguenza gli inverni sono miti, con rare nevicate.
Nelle vallate della Comunità Alto Garda e Ledro il clima è di transizione fra il meridionale ed il continentale: l'inverno è più rigido e l'estate è più fresca.
Nago è una stazione turistica gardesana: si trova in posizione soleggiata ed è riparata dai venti del nord; gode di clima mite (stazione xerotermica alpina).
È patria del poeta e umanista Antonio Gazzoletti (1813-1866) e del sociologo Scipio Sighele (1868-1913).
L'abitato si sviluppa tra il Dosso di Penede e il Dosso di S.Zeno e si affaccia sulla bassa Valle del Sarca; la parte più vecchia del paese cinge il Dosso di S.Zeno mentre la parte nuova si allarga verso la strada statale e qui è possibile trovare la chiesa settecentesca di S.ROCCO. La chiesa pievana, già collegiata di S.VIGILIO, si erge sulla pittoresca contrada di San Vigilio, doviziosa di case dai prospetti rustico-signorili, dalle finestre in serraglie di pietra e svelti portali blasonati, ed è intersecata da pittoreschi vicoli che salgono le rupi del Dosso di S.Zeno. Ricordata sin dal 1194 e ricostruita nel secolo XVI, la chiesa è fiancheggiata alla torre romanica del campanile a bifore: da osservare il rilievo romanico immurato e il portale del 1569. La soprastante statua di S.Vigilio raffigura il vescovo tridentino con la barba ed è un unicum nel genere. Nella vicina piazzetta si trova la CASA TONELLI, di forme barocche. Attraversando un portico, si giunge ad un edificio quattrocentesco addossato alla rupe del castello e tra esso e gli alti muri di pietra delle case vicine, con chiari elementi murari medioevali, si trova un portico colonnato che regge una loggia. Nella piazzetta soprastante da ammirare la settecentesca CASA GAZZOLETTI (epigrafe ad Antonio Gazzoletti) e la barocca CHIESA DELLA TRINITÀ fatta costruire dai Tonelli nel XVIII secolo. Nella piazza il "pesarol", grande pietra rotonda che serviva per pesare i carri di legna, ora adibita a pianerottolo per la scala di una casa. Nella vicina Via Sighele, sulla CASA SIGHELE, busto bronzeo del sociologo Scipio Sighele ed epigrafe dettata da Ugo Ojetti (1921). In due portici le vecchie fontane del paese che erano alimentate - si dice - dal Lago di Loppio. Salendo a Portadosso, l'ambiente assume una spiccata fisionomia rustica, sobriamente massiccia pur non mancando i prospetti dal tocco signorile, i larghi e gli svelti portali di pietra delle corti e dei broli. Una fila di case si allunga sotto la rupe del Dosso di San Zeno con elementi sotto roccia. La CHIESA DI SAN ZENO, molto antica, rimaneggiata nel XVI secolo e ora in semirovina, è costruita sulla cima del dosso che la leggenda vuole urbanizzato da pastori romani. Il rudere vicino può essere il basamento di una torre: ha angoli bugnati e dimensioni 7x7. Nella parte bassa del paese sorgono i FORTI DI NAGO, egregio esempio di fortificazioni austriache ottocentesche (1860-1862), restaurati ed adibiti ad uso turistico. Percorrendo la strada vecchia, detta Via S.Lucia, che scende nella selvaggia valle tra le rupi di Penede e il ventoso groppone di Dos de Villa e Sciani, si scende in circa mezz'ora a Torbole, incontrando numerosi oliveti. La Via S.Lucia assistette alla temeraria calata della piccola flotta veneziana fatta venire dall'Adriatico per l'Adige e la Valle del Càmeras nel 1439. All'imbocco della strada c'è CASA MAZZOLDI con bifora e affresco veneto del 1537, già sede della dogana tirolese.
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